NOME-INVITO

venerdì 03 giugno 2016 – ore 17:30

Contaminazioni:  “Coropolis” Utopia possibile

Nicola Pagliara

 

All’inizio del ‘900, nella splendida area a vocazione turistico- residenziale di Coroglio, prospiciente una veduta mozzafiato nella quale si sovrappongono le prospettive di tre isole Nisida, Ischia e Procida, oltre al litorale flegreo con Pozzuoli e Monte di Procida, furono realizzate le acciaierie ILVA, dopo la seconda Guerra Mondiale, vennero ribattezzate Italsider.  Anni di accumulo  di scorie tossiche, dopo le dismissioni degli impianti, hanno impedito la realizzazione di un parco e di zone turistico-residenziali in attesa del risanamento dell’area e del ripristino della linea di costa. Il progetto “Coropolis”- utopia possibile, cerca di spezzare così il circolo vizioso che si è venuto a determinare, offrendo una proposta legata al pensiero di grandi maestri dell’architettura (F.L.Wright, Le Corbusier, A. Loos), per i quali, liberare il territorio significava sviluppare in altezza pochi edifici che assorbissero la volumetria concessa, lasciando grande spazio a parchi, viabilità e parcheggi a raso, conservando alcuni edifici di archeologia industriale e alcune presenze totemiche, trasformandole in attrezzature di quartiere, a queste va ad aggiungersi un ponte che alleggerisce la discesa di via Coroglio, rendendola a senso unico e portando il traffico da Posillipo alla nuova struttura, attraverso un autosilo ed alcuni locali panoramici, insieme ad un’area ecclesiale, come importante luogo di aggregazione. Gli edifici residenziali sono articolati al loro interno con vere e proprie ville panoramiche a due livelli, collegate con sale interne suscettibili di ampliamenti o di ulteriori modifiche. Lungo il loro sviluppo è previsto un asilo nido, un doppio piano impianti, quattro piani terminali adibiti a beauty farm e ristoranti panoramici. I primi cinque piani  che formano un ampia piastra di collegamento fra due o quattro unità residenziali sono adibiti a strutture commerciali, grandi magazzini, locali per esposizione e piazze interne. Negli edifici destinati ad alberghi, disposti sulla prima linea del mare, a monte di via Coroglio, quattro camere fornite di terrazze e grandi superfici vetrate, sono suite a quattro letti e due salotti, ma opportunamente divisibili in due unità da due letti. Lungo il loro sviluppo verticale è stato ricavato un doppio piano impianti, una ludoteca e gli ultimi quattro piani contengono due diverse tipologie di ristoranti, una piscina ed una beauty farm. I primi quattro piani a terra contengono sale convegno, shopping centre, caffetteria per la prima colazione e saloni per ricevimenti. Gli edifici con le loro piastre occupano meno di un quarto delle aree libere, lasciando grande spazio a parchi e luoghi di sosta, fontane e specchi d’acqua. Come si vede in questo progetto sono indicati tutti i caratteri di un quartiere autosufficiente, nel quale, il verde e i luoghi di aggregazione, potrebbero consentire un’alta qualità della vita.

 

 


 

friday jun 03th 2016 – 17:30

Contaminazioni: “Coropolis” Utopia possibile

Nicola Pagliara