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Zeffiro Ciuffoletti apre il ciclo illustrando le implicazioni non solo culturali, ma politiche, dell’inaugurazione del Maggio Musicale Fiorentino del 1935: una data che, in coincidenza col ventennale dell’entrata in guerra del 1915, consacra la rassegna come progetto ambizioso di festival internazionale, sorretto robustamente dal regime. Il Maggio si muove così tra propaganda e autentica capacità di innovazione culturale; tra aperture ‘popolari’ e, fin da subito, ostentati splendori mondani.